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Mirabile Visione: Inferno è un film di Matteo Gagliardi con Andrea Lavagnino torna nelle sale il 25 marzo

Mirabile Visione: Inferno è un film di Matteo Gagliardi.

Il cast include Benedetta Buccellato, Luigi Diberti, Gianfranco Miranda, Luca Biagini, Andrea Lavagnino,

Benedetta Ponticelli, Maria Giulia Ciucci, Valeria Vidali, Luca Biagini, Nino Prester, Gerolamo Alchieri, Roberto Bognanni.

Il film torna nelle sale il 25 marzo per il Dantedì, giornata dedicata all’insuperabile poeta.

mirabile visioneSe Dante tornasse ora, cosa potrebbe dire del nostro mondo? Mirabile Visione: Inferno è il risultato di questo assunto:

una rilettura straordinariamente attuale e visionaria della Commedia di Dante Alighieri.

Partendo dalle illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza, come Dante con Virgilio

veniamo accompagnati nella discesa agli inferi dagli attori Benedetta Buccellato (professoressa Argenti)

che fa scoprire ai suoi studenti un Dante più rivoluzionario e dalle parole di Luigi Diberti (Padre Guglielmo)

che esprimono il più autentico messaggio cristiano, per addentrarci nella grande opera di bellezza, risveglio e educazione che è la Divina Commedia.

In Mirabile Visione: Inferno vengono radiografati i mali del nostro tempo:

ogni cerchio dell’Inferno diventa la rappresentazione della società moderna, delle possibilità dell’uomo e dei suoi limiti, della crisi della società capitalista e di quella ambientale/climatica globale.

Mirabile Visione: Inferno è il primo capitolo di una trilogia, una per cantica, dedicata al Sommo Poeta e alla Divina Commedia.

La produzione è a cura di : Starway Multimedia (produzione esecutiva), Studio Gagliardi srl (produzione associata), Robin Studio srl (produzione associata), Federica Tonani (produzione associata), Marco Bennicelli (produzione associata)

Il progetto Mirabile Visione si fonda, nel suo aspetto iconografico, sulla riscoperta del pittore italiano Francesco Scaramuzza (Sissa 1803 – Parma 1886).

La sua opera più importante è l’illustrazione della Divina Commedia, una delle più aderenti al testo dantesco per la naturalezza delle immagini e l’abilità dell’artista.

Grazie a sofisticate tecniche di animazione, utilizzate da Robin Studio di Torino, nel primo capitolo, Inferno, 73 di queste illustrazioni prendono vita e colore

per descrivere e accompagnare lo spettatore durante il viaggio nel regno infernale.

Le opere ottocentesche, ricolorate e animate, descrivono il viaggio negli inferi sposandosi con le terzine dantesche e gli altri linguaggi del film.

 

Un lavoro di ricerca durato tre anni durante il quale, il regista Matteo Gagliardi,

ha selezionato materiale d’archivio che si integra ai numerosi linguaggi del film, un patrimonio audiovisivo accumulato negli ultimi 100 anni di Storia, individuando immagini iconiche del nostro tempo:

da personaggi storici a eventi del presente.

 

Matteo Gagliardi sul film dice:

La domanda ispiratrice di tutta l’opera, infatti, è stata: se Dante tornasse oggi, cosa direbbe del nostro mondo?

 Per rispondere, abbiamo attinto al patrimonio fotografico e audiovisivo universale individuando particolari frammenti per creare un ponte tra la poetica di Dante

(e la sua irripetibile epoca) e la modernità, almeno come la intendiamo oggi.

 Parliamo di fatti, eventi, volti, processi talmente iconici da essersi radicati nel nostro immaginario. Metterli assieme per comporre un grande mosaico.

È  questo lo scopo di Mirabile Visione. Ma su che piano? Laico o religioso? Di qui l’idea di (non) risolvere questo dualismo affidando la narrazione a due personaggi: una Professoressa di Liceo da una parte,

un prete cattolico dall’altra.

Aspetto secolare e aspetto cristiano che dialogano e si compenetrano. Un prete che non cita mai Dante, eppure sembra raccontare la Commedia.

Una Professoressa che non cita ma il Vangelo, eppure sembra, in qualche modo, volerci ‘salvare’.

Un percorso trasformativo e pedagogico, urgente, su due binari paralleli che convergono in un finale di Luce. Le tavole ottocentesche di Scaramuzza, da noi riscoperte, colorate e animate,

fungono da dorsale visiva del racconto (assieme ai luoghi di Dante e un uso consapevole dello stock-footage)

le terzine dantesche scelte sono come pietre miliari di un percorso poetico e multimediale che vuole realizzare un flusso ininterrotto di emozioni, suggestioni e riflessioni profonde sull’essere umano e sulla società moderna,

 in un periodo storico particolarmente sensibile alle tematiche care al Sommo Poeta.

Parliamo dei fenomeni, dei processi e della crisi della società capitalista, che crea disuguaglianze e accumulo smisurato per pochi.

Ecco la terribile lupa! La manipolazione mass mediatica, la rassegnazione che ci fa, passivamente, accettare l’inaccettabile.

Abbiamo paragonato l’Olocausto nazista all’Olocausto climatico: la spirale infernale del global warming sembra ricordarci

che il ‘peccato’ non è un atto che offende un Dio capriccioso né un precetto anacronistico che limita la nostra libertà, bensì un atto che finisce puntualmente per ritorcersi contro di noi, nel peggiore dei modi.

E non serve necessariamente la Fede (di ogni confessione) per capirlo.

Ma è solo nel nono cerchio, quello dei traditori di chi si fida, che la tesi di Mirabile Visione: Inferno si risolve pienamente:

nel tradimento dei padri, che a causa delle loro scelte miopi ed egoistiche sono costretti, già oggi, all’atroce consapevolezza dei propri figli e nipoti minacciati da un’estinzione di massa.

Padri che, per le loro smanie di potere, hanno divorato la vita dei propri figli, proprio come il Conte Ugolino.

Collocato, giustamente, appena prima di Lucifero, l’Angelo ribelle divenuto un insaziabile buco nero che vuole inghiottire tutto, persino la Luce, persino la Speranza.  “