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Intervista alla doppiatrice Sara Vitagliano vincitrice di un premio speciale al Gran premio del doppiaggio

Sara Vitagliano giovane doppiatrice di grande talento riceve una menzione speciale alla tredicesima edizione del Gran premio del doppiaggio

che si è svolta al teatro Eliseo dopo due anni di stop a causa della pandemia.

sara vitaglianoSara Vitagliano è stata una delle allieve della nostra Accademia.

Sara Vitagliano hai ricevuto una menzione speciale del pubblico social, una bella soddisfazione in una serata dove i migliori doppiatori si sono ritrovati, che cosa hai provato?

È stata un’emozione incredibile.

Esattamente cinque anni fa ero seduta tra il pubblico insieme ai miei amici e colleghi ad ammirare le nostre voci preferite salire sul palco,

quest’anno essere stata scelta dal pubblico e salire su quel palco  mi riempie di orgoglio e soddisfazione.

Non ci sono davvero parole per descrivere lo stupore e la meraviglia di quel momento.

Perché ha scelto il doppiaggio ed, in particolare, l’Accademia del doppiaggio?

Ho scelto il doppiaggio perché è un’arte che mi ha sempre affascinato.

La possibilità e la magia di poter essere ogni giorno una persona diversa è molto divertente e stimolante,  credo che poter andare a lavorare con il sorriso sia il vero segreto della vita.

Ho scelto l’accademia del doppiaggio perché consigliata da un allievo degli anni precedenti al mio e sicuramente per l’ammirazione dei confronti dei doppiatori Cristian Iansante e Roberto Pedicini.

Quanto è difficile questo mestiere?

È un mestiere bellissimo, ma come tutti i lavori artistici richiede tanto impegno e sacrificio.

La passione, la costanza e la determinazione  sono una componente fondamentale per andare avanti e poter crescere.

È difficile solo se non si crede nelle proprie capacità e si ha fretta di arrivare alla meta.

Ogni lavorazione  ha le sue difficoltà.

Bisogna capire quale strada prendere per affrontarle.

L’esperienza in questo campo più difficile quale è stata?

Sicuramente partecipare alla serie “Squid Game” è stata un’ avventura impegnativa:

restituire certe emozioni ad un personaggio così complesso in una lingua molto distante dalla nostra ha richiesto molta attenzione e concentrazione.

Hai un modello di riferimento?

Sono cresciuta con la voce di Maria Pia Di Meo nei miei film preferiti “A piedi nudi nel Parco” in cui presta la voce a Jane Fonda o “ La casa degli spiriti” con la magnifica Meryl Streep.

La voce di Cristina Boraschi in “Pretty Woman” con l’incredibile Julia Roberts.

Che ricordo hai dei maestri incontrati in Accademia?

Tutti molto belli anche se, come dicevo, non è un mestiere facile e quindi bisogna applicarsi molto.

I maestri dell’Accademia ci spronano a fare  questo e, soprattutto, sono dei gran professionisti che ti insegnano il mestiere e ad esso ti fanno appassionare.