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Pirateria in Italia nel 2023: presentata l’indagine condotta dalla società Ipsos per conto di FAPAV -Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali

La nuova indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia, condotta dalla società Ipsos per conto di FAPAV -Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali evidenzia un calo nella  pirateria audiovisiva nel 2023.

pirateria 2023Calano, infatti,  lievemente sia la platea dei pirati

sia il numero totale degli atti illeciti ma il danno economico potenziale per le industrie dei contenuti e per il Sistema Paese rimane grave.

Federico Bagnoli Rossi, Presidente di FAPAV dichiara:

La ricerca presentata  evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese sia in continua evoluzione, registrando un leggero calo degli atti e dell’incidenza.

 Questo però non ci deve indurre all’errore: il comportamento illecito continua ad essere un problema concreto che colpisce le industrie audiovisive 

ma ha conseguenze gravi anche per l’intera economia italiana con una forte ripercussione sull’occupazione.

La pirateria, infatti, sta rallentando il processo di sviluppo ed espansione dei nuovi modelli di business lanciati dall’industria audiovisiva negli ultimi anni e

sta danneggiando anche tutto lo sport, non solo il calcio,

in un momento in cui il movimento sportivo italiano sta raggiungendo risultati d’eccellenza in moltissime discipline.

Non si tratta di un problema solo economico o industriale ma assume sempre di più una connotazione sociale

dove il singolo pirata entra a far parte di un sistema criminale, il cui unico obiettivo è il business.

Per questo motivo come FAPAV, siamo da sempre impegnati nel promuovere campagne e progetti di comunicazione finalizzati

ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della legalità. 

I dati emersi:

Il 39% degli adulti italiani, secondo i dati Ipsos, ha commesso nel 2023 almeno un atto di pirateria fruendo illecitamente di film, serie/fiction, programmi o sport live:

3 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.

In totale si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022.

Tra le diverse tipologie è la pirateria digitale la principale modalità di fruizione dei  contenuti piratati (37%) ma, rispetto al 2022, è l’unica che scende leggermente (era 40% nel 2021 e 39% nel 2022).

Pirateria indiretta e pirateria fisica restano stabili rispettivamente al 12% e al 9%.

Le IPTV illecite rappresentano una delle forme preferite da circa 11,8 milioni di italiani per accedere almeno una volta ai contenuti pirata,

seguono lo streaming con il 18% e il download con il 15%.

Identikit del pirata:

I pirati di contenuti audiovisivi sono più concentrati tra gli under 35, sono prevalentemente occupati,

possiedono un livello di istruzione più alto rispetto alla popolazione italiana (22% di laureati),

sono geograficamente più concentrati nel sud del paese e nelle isole e vi è leggera prevalenza degli uomini rispetto alle donne.

Tra gli adolescenti cala l’incidenza della pirateria

(45% contro il 47% del 2022 e il 51% del 2021) e diminuiscono anche gli atti complessivi di pirateria (20,7 milioni) segnando un -14% rispetto al 2022.

Tra i contenuti resistono i film (34%) scende invece tra i più giovani l’interesse a piratare contenuti legati allo sport live e alle serie tv e fiction.

La stima del danno economico potenziale per le industrie dei contenuti audiovisivi ammonta a circa 767 milioni di euro (+14% rispetto al 2021, anno dell’ultima rilevazione complessiva).

L’impatto sul fenomeno della nuova legge antipirateria:

tra le possibili forme di deterrenza e contrasto quelle che si pensa possano essere più efficaci sono legate all’oscuramento del sito con contenuti non autorizzati dai titolari dei diritti,

che in molti casi induce il pirata ad abbandonare la fruizione illegale a favore di alternative legali a pagamento (45%), alla sanzione amministrativa e alla denuncia penale.

Rispetto alla nuova legge antipirateria, entrata in vigore nell’agosto del 2023, c’è ancora una conoscenza approssimativa dei contenuti e degli effetti,

tuttavia al crescere della consapevolezza cresce la responsabilità individuale.

Infatti, il 37% dei pirati ha dichiarato che, a seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa, non scaricherà o fruirà più di contenuti audiovisivi in forma illecita.