LA FIGURA DEL DOPPIATORE

“Doppiatore” o “doppi-attore”: un gioco di parole che, nella sua semplicità, esprime in qualche modo la natura di questo mestiere. Il doppiatore, infatti, è prima di tutto un attore; non basta possedere un bel timbro, una voce calda e carezzevole o fresca e brillante. Per dar voce ai grandi attori del cinema e della tv mondiale occorre essere interpreti del loro talento, restituire le emozioni che essi trasmettono attraverso la loro interpretazione. Non è necessario neppure che la voce ricordi la timbrica dell’originale, quel che conta in modo essenziale è che quel carattere, quella sensazione, quell’emozione che l’attore evoca ed esprime, venga rispettata e restituita al pubblico nella maniera più autentica, più “vera” e credibile, in modo che, nel magico gioco della “sospensione dell’incredulità” cinematografica, possa sembrare assolutamente normale sentir parlare un italiano perfetto in un film ambientato nella steppa mongola, lasciandosi semplicemente rapire dalle immagini e da ciò che le “nuove” voci trasmettono.

Ed è un’enorme responsabilità quella del doppiatore: trovarsi davanti attori da Oscar, doversi misurare con le loro gigantesche interpretazioni, “incollarsi” sui loro volti, sui micro-gesti che tanto dicono, ancor prima e ancor più delle parole, agganciare uno sguardo, la contrazione di un sopracciglio, una piega del labbro, e trasferire quei movimenti nella nuda voce ed entrare nel corpo di un altro. E per farlo può utilizzare anche il proprio corpo: magari correndo per simulare l’affaticamento dell’attore, mangiando qualcosa se il personaggio ha la bocca piena mentre parla. Ecco perché “doppio attore”: il doppiatore è un attore che mette la propria arte a servizio di un altro attore ma che, al tempo stesso, regala al personaggio anche un po’ di sé.

LE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI NEL DOPPIAGGIO

Il doppiatore non è certo l’unica figura che lavora in questo mondo. Attorno a lui ci sono diversi professionisti, artisti e tecnici, che hanno il compito di rendere al meglio nella nostra lingua l’opera originale.

  • Il direttore del doppiaggio sceglie le voci dei personaggi, li dirige e li consiglia. È, di fatto, il regista dei doppiatori;

  • Il dialoghista traduce i dialoghi originali – avvalendosi anche di un traduttore – cercando di rendere la narrazione comprensibile allo spettatore, mantenendo ritmo, tempi, garantendo il sincronismo labiale (vai al Corso per diventare adattatore dialoghista >>clicca qui<<

  • L’assistente al doppiaggio coordina il lavoro, controlla che la voce del doppiatore sia in sincrono col labiale dell’attore e prepara le singole scene da doppiare, quelle che – nel gergo tecnico – vengono definite “anelli”;

Vi sono poi fonici, mixatori e sincronizzatori che si occupano della parte tecnica del doppiaggio lavorando con specifici programmi per modificare e calibrare al meglio l’audio del film doppiato.

IL LAVORO

Per prima cosa, i dialoghi del film vengono adattati. È compito del dialoghista trovare una traduzione fedele che rispetti lo spirito dell’opera, pur adattandosi alle necessità della sincronizzazione. Spesso, infatti, alcune frasi vengono alterate rispetto all’originale pur mantenendone il significato. Al contrario, può capitare che alcuni passaggi vengano completamente modificati rispetto all’originale e questo capita quando, per motivi sociali o culturali, certe battute potrebbero non essere comprese dal pubblico italiano.
Il film arriva poi in sala di doppiaggio in formato originale e dotato della colonna internazionale, cioè una colonna sonora con tutti gli effetti del film ma priva delle voci degli attori. Si passa così alla scelta dei doppiatori da parte del direttore che dovrà avere la giusta sensibilità nel selezionare le voci che più possono adattarsi al personaggio. Il film viene quindi diviso in “anelli” e ogni anello viene doppiato.
Il doppiaggio avviene in uno studio insonorizzato che prevede la presenza di un leggio per le battute, un microfono e uno schermo su cui viene proiettata la scena. Il doppiatore vede l’anello più volte sentendo in cuffia l’audio originale per poi leggere le battute in italiano e recitarle in sincrono con le immagini. In passato, i doppiatori condividevano la stessa scena e recitavano insieme le loro battute mentre oggi i miglioramenti tecnologici permettono al doppiatore di recitare solo le proprie, lasciando ai tecnici il compito di mettere insieme le diverse tracce audio. Questo ha comportato una decisa accelerazione del lavoro che ha permesso a tanti prodotti stranieri di arrivare in Italia quasi in contemporanea con i paesi d’origine.

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