Autore: Ufficio-Stampa

gomorra

“Gomorra – Stagione finale” manca poco all’atteso debutto

Gomorra – Stagione finale manca poco al debutto della serie cult Sky Original prodotto da Cattleya in collaborazione con Beta Film, da un’idea di Roberto Saviano e tratto dal suo omonimo romanzo.

gomorraUna serie Sky Original prodotta da Cattleya, distribuita in più di 190 territori nel mondo

Grandi sorprese in questa nuova stagione svelate, in parte, dal teaser rilasciato in queste ore.

Le immagini del teaser mostrano il ritorno sul set degli ormai storici protagonisti della serie Sky:

Salvatore Esposito nei panni di Genny Savastano, costretto alla latitanza, in un bunker, alla fine della quarta stagione,

Arturo Muselli nei panni di Enzo Sangue Blu e Ivana Lotito in quelli di Azzurra Avitabile, moglie di Genny.

Gomorra – Stagione finale manca poco all’atteso debutto che prevede il grande ritorno di

Marco D’Amore, nuovamente protagonista nel ruolo di Ciro Di Marzio, creduto morto alla fine della terza stagione e

– come svelato sul finale del film L’immortale – clamorosamente tornato in scena in Lettonia.

I nuovi episodi di Gomorra – Stagione finale, girati fra Napoli e Riga, sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, che firmano anche il soggetto di serie con Roberto Saviano.

Completano il team di scrittura Gianluca Leoncini e Valerio Cilio.

In regia per i primi 5 episodi di Gomorra – Stagione finale e il nono troviamo  Marco D’Amore mentre gli episodi 6, 7, 8 e 10 sono diretti da Claudio Cupellini, al timone fin dagli esordi della serie.

Lo scontro tra i Levante e Patrizia ha lasciato Napoli in macerie, costringendo Genny a rinunciare al suo sogno di normalità e a tornare in campo.

Genny, braccato dalla polizia, è costretto in un bunker e senza più Azzurra e Pietrino, abbandonati per garantire loro una vita migliore.

Il suo unico alleato è ora ‘O Maestrale, il misterioso boss di Ponticelli. La guerra è imminente e i nemici agguerriti.

Ma arriva una scoperta: Ciro Di Marzio è vivo, in Lettonia.

E per Genny nulla sarà più come prima.

L’attesa per Gomorra – Stagione finale manca poco all’atteso debutto cresce di ora in ora e, considerato come le prime quattro stagioni di Gomorra – La serie  abbiano ricevuto,

in Italia e negli oltre 190 territori in cui è stata distribuita, un’accoglienza entusiastica da parte di pubblico e critica, siamo pronti a scommettere su un nuovo successo per questa serie.

 

 

 

 

allen v farrow

La serie Allen v. Farrow in onda dal 6 luglio su Sky Documentaries

Allen v. Farrow è  la serie che da venerdì 9 luglio alle 21.15 andrà in onda su Sky Documentaries (canali 122 e 402) disponibile anche on demand e in streaming su NOW.

Allen v. Farrow, è prodotta da HBO Documentary Films, Impact Partners e Chicago Media Project, diretto da Kirby Dick ed Amy Ziering

(anche in veste di produttori esecutivi assieme, tra gli altri, ai due producer Jamie Rogers e Amy Herdy),

sta già facendo molto parlare di sé.

Allen v. Farrow la serie divisa in quattro parti che ripercorre l’oscura storia di uno degli scandali più noti di Hollywood: l’accusa di abuso sessuale di Mia Farrow contro Woody Allen che coinvolge Dylan, loro figlia adottiva, il successivo processo per la custodia, la rivelazione della relazione di Allen con un’altra figlia della Farrow, Soon-Yi, con cui poi si sposò.

Secondo alcuni si tratterebbe di un documentario eccessivamente sbilanciato dalla parte di lei, senza considerare in maniera equilibrata anche la versione di lui.

La serie riapre una delle ferite più dolorose nel mondo dello spettacolo, ricostruendo le accuse che la ex compagna e due dei suoi figli hanno mosso al regista, ovvero di aver molestato la piccola Dylan;

Fatti per i quali Allen non fu mai incriminato.

Allen v. Farrow  è stata creata attraverso video amatoriali, documenti legali e interviste esclusive a Mia Farrow, Dylan Farrow, e Ronan Farrow.

Allen v. Farrow esamina anche gli effetti devastanti del trauma su una famiglia ed è una rappresentazione inquietante dello scetticismo e della reazione negativa che può derivare da un’accusa.

La docu-serie Allen v. Farrow è nata con l’intento di raccontare step by step il controverso caso che dagli anni Novanta a oggi ha reso il regista e l’attrice protagonisti di uno degli scontri giudiziari più delicati e disturbanti della storia di Hollywood.

Partendo dalle accuse emerse nel 1992  si arriva fino alle conseguenze hanno comportato sull’intera famiglia quelle accuse e alla battaglia legale per ottenere la custodia dei figli.

Si analizza anche la relazione tra Woody Allen e Soon-Yi, figlia adottiva di Mia Farrow (e dell’ex-marito di lei, André Previn) con cui il regista ha iniziato una relazione nei primi anni Novanta.

Allen e la Farrow si sono separati nel 1992 a seguito della scoperta di lei di alcune foto di nudo dell’allora 21enne Soon-Yi Farrow Previn scattate da Allen, come riportò allora il Los Angeles Times.

Nella sua autobiografia Quel che si perde, la Farrow ha raccontato la sua versione,

quella secondo cui inizialmente lui dichiarò di amare Soon-Yi e di volerla sposare, cambiando poi idea e supplicando la Farrow di sposarlo.

Stando a quanto riporta l’attrice, lui se ne sarebbe andato di casa assieme a Soon-Yi solo dopo il rifiuto di lei ad acconsentire al matrimonio.

In seguito alla separazione, sarebbe stato Allen a citare in giudizio la Farrow

per chiedere la custodia dei figli adottivi Dylan e Moses e del figlio biologico Satchel,

dando il via alla lunghissima battaglia legale che conosciamo.

 

 

piazzolla

Piazzolla, la rivoluzione del tango è il film diretto da Daniel Rosenfeld

Piazzolla, la rivoluzione del tango (Piazzolla, los años del tiburón) è  Il film franco-argentino, campione di incassi in patria diretto da Daniel Rosenfeld.

piazzollaPiazzolla, la rivoluzione del tango è un inedito ed evocativo viaggio nel cuore della vita e la musica di Astor Piazzolla.

Film capace di offrire un ritratto intimo del padre del cosiddetto Nuevo Tango, un genere che incorpora tonalità e sonorità jazz al tango tradizionale, utilizzando dissonanze ed elementi musicali innovativi.

Nell’anno del Centenario della nascita del genio del tango, per la prima volta vengono aperti al pubblico dal figlio Daniel gli archivi del leggendario bandoneonista:

fotografie, nastri vocali e riprese in super8, che non solo rafforzano la dimensione pubblica e il contributo al mondo della musica, ma che fanno luce sull’intimità dell’artista.

Il regista Daniel Rosenfeld in Piazzolla, la rivoluzione del tango riesce così a comporre un ipnotico ritratto di Piazzolla: l’infanzia a Manhattan con il padre Nonino (da qui la celebre “Adios Nonino”);

gli inizi di carriera con i più grandi musicisti di tango dell’epoca; la passione per la caccia agli squali;

il nuevo tango, mix originale di tango e jazz; l’iniziale rifiuto dei tradizionalisti e della critica musicale;

la famiglia; i misteri dell’atto creativo.

“Diversi anni fa, dopo l’uscita del mio film Saluzzi presentato al Festival di Berlino, ho ricevuto un invito inaspettato da qualcuno che lo aveva visto. Era Daniel Piazzolla, il figlio di Astor.

Mi ha invitato a cena e quella sera ha detto: ‘Come mai nessuno ha realizzato un documentario di qualità su mio padre?

Inoltre, la sua vita ha seguito ‘la struttura perfetta per un film’, è andato a pescare gli squali per tre mesi, ha composto per quattro mesi e ha girato il resto del tempo’.

Sono passati alcuni anni da quella cena con il figlio di Astor ma le sue parole continuavano a risuonare in me.

Ancora adesso, mentre scrivo immagino Piazzolla alle prese con gli squali, mi sembra di sentire anche la sua musica, la sua ‘tanguedía’ che penetra nel cuore, ed è stato proprio questo il mio primo contatto con lui quando da giovane suonavo il pianoforte.

Ero un bambino pianista e mi piaceva suonare ‘La mort de l’ange’ o ‘Adios Nonino’.

In fondo, credo che la malinconia abbia una sorta di origine segreta che risale all’infanzia e si manifesta in un certo momento della vita.

Per me quel momento è stato bandonéon di Piazzolla.

Ma non volevo fare semplicemente ‘un film sulla vita o la musica di Piazzolla’,

anche perché credo sia impossibile condensare in 90 minuti tutta la sua vita e la sua musica.

Piuttosto, mi sono voluto concentrare sui principali eventi biografici e musicali. Ma non in modo ‘anonimo’, con uno sguardo esterno.

Ho cercato di creare una narrazione ‘sensoriale’, capace di offrire allo spettatore un’esperienza evocativa, grazie anche all’accesso ad uno straordinario materiale inedito,

come la voce di Astor Piazzolla che racconta i suoi ricordi e le sue avventure, registrata da sua figlia Diana”.

Il film ha fatto la sua premier al Festival IDFA di Amsterdam, e ha vinto tra gli altri il Premio Sur

(gli Oscar argentini) e il Premio Cóndor de Plata come Miglior Documentario.

 “Gli ammiratori di Astor non resteranno delusi di Piazzolla, la rivoluzione del tango:

godranno della sua musica e ascolteranno dalla sua stessa voce i pensieri che hanno generato la rivoluzione.

Per chi invece ancora non conosce Piazzolla, il film sarà un ottimo strumento per avvicinarsi all’uomo che, combinando i generi, ha cambiato per sempre la storia del tango.”  da il Clarin 

school of mafia

School of mafia la black comedy di Alessandro Pondi

School of mafia è una black-comedy macchiettistica tra western, fumetto e stereotipi, diretta da  Alessandro Pondi e in sala dal 24 giugno con 01 distribution.

school of mafiaA New York Tony Masseria (Michele Ragno), Joe Cavallo (Guglielmo Poggi) e Nick Di Maggio (Giuseppe Maggio) sono tre ragazzi come tanti altri con sogni, aspirazioni e progetti per la propria vita:

Nick è un chitarrista che sta per entrare nel talent show più famoso d’America, Joe un cadetto dell’accademia di polizia e Tony un insegnante di danza dalla sessualità incerta e con ambizioni da coreografo.

Ma c’è un’altra cosa che accomuna questi ragazzi: sono tutti e tre figli di mafiosi.

School of mafia è una black comedy ambientata ai giorni nostri – dice il regista Pondi – ma sospesi nel tempo – a cavallo tra New York e la Sicilia, con dei personaggi sui generis.

Sono partito da un paradosso: cosa succederebbe se tre spietati boss mafiosi si ritrovassero a dover lasciare il loro impero nelle mani dei loro tre figli,

che non vogliono avere nulla a che fare con la mafia, ma vogliono semplicemente vivere la loro vita in piena libertà?

Il presupposto mi ha divertito e mi sono posto subito un’altra domanda: i tre figli, cosa sarebbero

disposti a fare pur di perseguire i loro sogni?

School of mafia è una storia di padri & figli, è una storia di libertà. È un romanzo di formazione che

gioca in modo ironico e disincantato con gli stilemi dei Mafia Movies, con una comicità

politicamente scorretta che, come Terapia e pallottole e I Soprano, ha come obbiettivo i classici del

genere. Ma soprattutto è una storia di gioventù e ribellione, in quell’età della vita in cui ti sembra

che tutto ciò che ha fatto chi ti ha preceduto sia sbagliato. A cominciare da tuo padre, soprattutto

se è un boss mafioso.

I tre sfortunati padri dei ragazzi sono: Emilio Solfrizzi (Donato Cavallo), Fabrizio Ferracane (Primo Di Maggio) e Paolo Calabresi (Vito Masseria).

Nel cast  di School of mafia anche Maurizio Lombardi (Salvo Svizzero), Giulia Petrungaro (Rosalia), Giulio Corso (Tano Beddafazza), Mario Pupella (Mimmo Panebianco), Tony Sperandeo (Frankie Ghost), Monica Vallerini (Anchor Woman), Gianfranco Gallo (Don Masino Mazzarò) e la partecipazione di Paola Minaccioni (Carmela).

Quando era ragazzo vedevo i mafiosi entrare al cinema senza pagare, ma solo salutando chi era alla cassa con un semplice: buonasera.  – dice Frassica Facevo anche io lo stesso, ma sempre avendo paura che, prima o poi, qualcuno mi scoprisse.

una folle passione

“Una folle passione” con Bradley Cooper con la voce di Iansante su Canale 5

“Una folle passione”, è il dramma romantico del 2014 diretto da Susanne Bier, ispirato al romanzo Serena dello scrittore Ron Rash con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper va in onda  su Canale 5.

La voce di Bradley Cooper è quella di Christian Iansante.

 “Quando ho letto lo script “Una folle passione” per la prima volta – dice a regista  Bier – mi hanno colpito molto due aspetti in particolare: il campo di disboscamento, con tutti questi alberi imponenti e maestosi, e la presenza di una donna in un mondo prettamente maschile, dimensione affascinante nella quale anche io sono riuscita a identificarmi. Prendi un qualunque set. Troverai il 10% di donne e il 90% di uomini. In qualche modo, Serena vive in un mondo simile al mio e viceversa. Questo è un aspetto molto interessante. Mi piace poter raccontare una storia che trasmette un messaggio al pubblico contemporaneo.”

Nel 1929 George Pemberton e la giovane moglie Serena si trasferiscono da Boston nelle montagne del North Carolina per dedicarsi al commercio di legname.

In breve tempo costruiscono un piccolo impero e Serena dimostra di essere al pari del marito: nessuno può mettere un freno alle loro ambizioni.

Serena resta incinta ma perde il bambino che aspetta scoprendo di non poterne avere altri;

da questo episodio il suo amore per George diventa ossessivo e letale

a tal punto da decidere di uccidere Rachel, la giovane donna con cui George ha avuto un figlio prima del matrimonio, e di regolare a modo suo i conti in famiglia.

Dopo Il lato positivo – Silver Linings Playbook torna la coppia Cooper Lawrence e pare sia stata proprio l’attrice a fare il nome del collega e ad inviargli  una copia  del copione di “Una folle passione”

“Una folle passione” è stato scritto da Christopher Kyle, che condivide lo stesso nome del cecchino militare americano Chris Kyle interpretato da Bradley Cooper in American Sniper (2014).

Il cast di “Una folle passione” è formato da persone di nazionalità  inglese, irlandese, gallese, scozzese, polacca, rumena, olandese, danese, ceca e svedese.

Le musiche originali del film sono del compositore svedese Johan Söderqvist

 

Angelo maggi protagonista in Ma cos’è questa crisi?

Angelo Maggi, in questo weekend sarà protagonista con l’Iron Band dello spettacolo Ma cos’è questa crisi?

Angelo Maggi, attore e doppiatore, è la voce storica di Tom Hanks, di Iron Man/Tony Stark, di Bruce Willis, del Commissario Winchester ne “I Simpson”, di Leroy Jethro Gibbs in NCIS, di James Gordon ne “Il cavaliere oscuro”, del Dott. Peter Cox  in “Scrubs” e di Jorah Mormont in “Il Trono di Spade”.

Lo spettacolo rientra in Spaccio Arte, l’iniziativa promossa da Roma Capitale per contrastare l’illegalità e la criminalità in alcune zone periferiche della città. Si riparte da San Basilio e da piazza Gasparri a Ostia.

 San Basilio sabato 5 giugno, e poi piazza Gasparri domenica 6 giugno, ospitano (ore 18.30 – 20.30) l’evento centrale della manifestazione con lo spettacolo teatrale di Angelo Maggi Ma cos’è questa crisi, con Iron Band.

Nello spettacolo Maggi, accompagnato da una band di sei elementi, interpreta alcune canzoni cantautorali italiane tra le più allegre e divertenti con l’aggiunta di brevi intermezzi umoristici dove darà prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, delle sue doti di attore poliedrico.

In attesa di potere assistere allo spettacolo  ‘Il Doppiattore’ nel quale Maggi unisce il doppiaggio e il teatro vale la pena andare a vedere  Ma cos’è questa crisi?.

“Con Spaccio Arte coniughiamo cultura e sicurezza, due fattori determinanti per la crescita di una città. È un messaggio forte rivolto a chi occupa illegalmente queste zone con le attività di spaccio. E un segnale di speranza e di vicinanza delle istituzioni alle persone oneste. Spaccio Arte è solo un tassello di un percorso più ampio per riconsegnare decoro e dignità alle periferie romane, partendo dalla voglia di riscatto che abbiamo raccolto incontrando tanti cittadini”, afferma la sindaca Virginia Raggi.

jurassic park

Jurassic World: Nuove Avventure con la voce di Andrea Lavagnino

Jurassic World: Nuove Avventure è la serie animata connessa al celebre franchise cinematografico in live-action.

andrea lavagninoHenry Wu il giovane e brillante genetista della serie ha la voce di Andrea Lavagnino.

I numerosi fan della serie, considerato il successo delle precedenti stagione, sono  ben lieti di vedere, già dalla metà di maggio, il teaser che preannunciava la nuova serie in cui sono presenti alcuni dei protagonisti.

Il rilascio del trailer è  accompagnato dalla seguente tagline: “Una sinistra minaccia emerge su Isla Nublar in una nuova stagione di Jurassic World: Camp Cretaceous. In arrivo su Netflix il 21 maggio.

Gli showrunner di Jurassic World: Nuove Avventure sono Scott Kreamer e Aaron Hammersley.

Steven Spielberg, Colin Trevorrow, Frank Marshall, Scott Kreamer, Aaron Hammersley Lane Lueras figurano nel team dei produttori esecutivi.

 La serie d’animazione Jurassic World: Nuove avventure segue un gruppo di sei adolescenti intrappolati in un nuovo campo avventura sul lato opposto dell’Isla Nublar.

Quando si svolgono gli eventi del film e si scatenano i dinosauri su tutta l’isola, i ragazzi si rendono conto che la propria sopravvivenza dipende solo da sè stessi e dai loro compagni di campeggio.

Senza la possibilità di raggiungere il mondo esterno, i giovani protagonisti passeranno dall’essere perfetti sconosciuti al diventare amici, fino a essere quasi una famiglia, unita per sopravvivere ai dinosauri e scoprire segreti così profondi da minacciare il mondo stesso.

 

The mule con la voce di Christian Iansante su canale 5

The Mule (Il corriere) in onda su Canale 5; la pellicola del 2018 è diretta e interpretata da Clint Eastwood e basata sulla storia vera di Leo Sharp.

iansante Bradley Cooper è l’agente Colin Bates.  Christian Iansante, come di consueto, è la voce italiana di Bradley Cooper

Il film rappresenta il ritorno come attore di Clint Eastwood per la prima volta dopo sei anni.

La pellicola, uscita negli Stati Uniti d’America il 14 dicembre 2018, ha la distribuzione della Warner Bros.

Clint Eastwood interpreta Earl Stone, un uomo di circa 80 anni rimasto solo e al verde, costretto ad affrontare il fallimento della sua impresa, quando gli viene offerto un lavoro per cui è richiesta la sola abilità di guida di un’auto.

Cosa facile ma, a sua insaputa, Earl è appena diventato un corriere della droga di un cartello messicano.

Svolge bene il suo nuovo lavoro, il suo carico aumenta esponenzialmente, e gli assegnano un assistente.

Ma questo non è l’unico a tenere d’occhio Earl: il misterioso nuovo ‘mulo’ della droga finisce anche nel mirino dell’efficiente agente della DEA, Colin Bates.

E anche se i problemi finanziari appartengono ormai al passato, i suoi errori lo fregano.

Il personaggio di  Earl  spinge Eastwood a tornare sullo schermo.

“Leggo  l’articolo del New York Times sull’uomo a cui Earl fa riferimento, e penso che sarebbe stato divertente interpretare quell’età, la mia, direi. Mi piace continuare ad osservare ed apprendere, ed Earl è così.

Più vai avanti, più ti rendi conto di non conoscere tante cose. Quindi, continui ad andare oltre”. 

“La cosa bella di Clint è che a 88 anni doveva recitare come se fosse più vecchio, perché è così virile”, dice  Bradley Cooper, che recita accanto a Eastwood nel film.

Clint si alza da una sedia come un canguro, ma Earl no, quindi è stato divertente vederlo comportarsi come una persona più avanti con gli anni, mentre invece lui stesso è ancora atletico”.

“The Mule” è il quarantasettesimo ruolo da protagonista di Clint Eastwood.

Questa è stata la seconda collaborazione tra Clint Eastwood e Bradley Cooper dopo American Sniper (2014).

“Il corriere – The Mule”, quarto film in cui Marks Alison Eastwood è diretto dal padre Clint Eastwood.

Il cast comprende due vincitori del premio Oscar: Clint Eastwood e Dianne Wiest; e tre candidati all’Oscar: Bradley Cooper, Laurence Fishburne e Andy Garcia.

“Il corriere – The Mule”, costato 50 milioni di dollari, ne ha incassati nel mondo circa 175.

 

Il corto Il vestito con Christian Iansante prosegue la corsa

“Il vestito” il cortometraggio scritto e diretto da Maurizio Ravallese  con Danilo Arena e Christian Iansante continua a ricevere premi e riconoscimenti.

ll corto è candidato come Miglior Corto al Toronto International Nollywood Film Festival.

“Il vestito” ruota attorno a un incrocio di destini:

un giovane immigrato (Danilo Arena), alla ricerca di un abito nuziale, ruba un completo ad uno sposo appena abbandonato all’altare (Christian Iansante).

Per espiare la sua colpa, il ragazzo dovrà vendicare l’uomo che ha derubato.

Si tratta del terzo corto di Maurizio Ravallese, regista, sceneggiatore e produttore romano.

Premiato al Giffoni Young come Miglior Corto Drammatico ed acclamato in oltre 30 festival nazionali e internazionali,

tra cui il South African Film Festival, il Buenos Aires Film Festival, il Buffalo Film Festival e il Reeling di Chicago.

Grazie alla attuale discussione sul Ddl Zan, il film torna di attualità.

“Il vestito” non è che una favola nera: una storia che ben rappresenta l’acceso dibattito inerente al primo vero disegno di legge sui diritti fondamentali di un’intera categoria di persone, tra cui omosessuali e transessuali.

Si tratta di un racconto d’amore con un finale capace di ribaltare molti stereotipi di genere.

Danilo Arena, già protagonista ne “L’oro di famiglia”, è apparso anche in “Romulus” e interprete co-protagonista della nuova stagione della fortunata serie Rai con Francesco Montanari, “Il cacciatore 3”, in uscita il prossimo autunno.

La “sposa tradita” del corto è interpretata da Christian Iansante, attore e doppiatore di star internazionali del calibro di Bradley CooperChristian SlaterSam Rockwell ed Evan McGregor.

 

first man

First Man – Il primo uomo su canale 5 con la voce di Giorgio Borghetti

First Man – Il primo uomo  in tv su Canale 5 alle 21.20 per la regia di Damien Chazelle con Ryan Gosling e Claire Foy.

borghettiIl film racconta la storia dell’astronauta Neil Armstrong il primo uomo a mettere piede sulla Luna.

Giorgio Borghetti è la voce di Patrick Fugit che interpreta  Elliott See.

First Man – Il primo uomo  è l’adattamento della biografia First Man: The Life of Neil A. Armstrong di James R. Hansen.

Il film è stato candidato a 4 Premi Oscar: Migliori effetti speciali, miglior scenografia, miglior montaggio sonoro e  miglior sonoro vincendo una sola statuetta per gli effetti speciali.

La storia inizia 10 prima della celebre missione dell’Apollo 11 e viene raccontata dal punto di vista di Neil Armstrong.

Dopo aver subito il lutto per la perdita della figlia, l’uomo entra alla NASA nel 1962.

Chazelle si concentra sugli anni precedenti alla missione spaziale:

il risultato è un racconto intimo e introspettivo per scoprire chi è veramente il primo uomo che riuscì a mettere piede sulla Luna.

James R. Hansen, l’autore di First Man: The Life of Neil Armstrong , è due volte candidato al Premio Pulitzer nella storia.

La scena iconica della posa della bandiera americana sulla luna non c’è nel film.

Questa scelta ha raccolto molte critiche e accuse di antipatriottismo negli USA. Chazelle ha spiegato:

Il mio obiettivo con questo film era quello di condividere il non visto, gli aspetti più sconosciuti della missione.

In particolare la storia personale di Neil Armstrong e di ciò che ha pensato o sentito durante quelle celebri ore”.

Il direttore Linus Sandgren e il regista Damien Chazelle hanno utilizzato pellicole da 16 mm per le scene terrestri e 35 mm per le scene nello spazio per creare la sensazione di stare davvero guardando questo film nel 1969.

Ryan Gosling e il regista Damien Chazelle hanno visitato il museo Armstrong Air and Space nella città natale di Neil Armstrong, Wapakoneta, Ohio, per fare ricerche su Armstrong e sulla missione Gemini VIII.

Il vero figlio di Neil Armstrong, Mark, interpreta l’addetto al controllo della missione che spegne la scatola squawk che trasmette l’audio durante la missione Gemini 8.

Questa è stata la seconda collaborazione di Damien Chazelle e Ryan Gosling, la prima è stata La La Land (2016).

La famosa citazione di Neil Armstrong mentre calpestava il terreno lunare è oggetto di controversia storica.

Il film cita accuratamente ciò che è stato ascoltato sulla Terra e in tutte le registrazioni:

“Questo è un piccolo passo per l’uomo, un passo da gigante per l’umanità”.

Armstrong in seguito ha rivelato che intendeva dire “… un piccolo passo per [un] uomo …” e che pensava di averlo fatto, ma tutti gli sforzi per estrarlo dalla registrazione, anche con l’elettronica, sono stati inconcludenti.

“First Man – Il primo uomo” costato 59 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 105 milioni.