Autore: Ufficio-Stampa

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Qui rido io è il nuovo film di Mario Martone

Qui rido io è il nuovo film di Mario Martone; la pellicola  sarà in concorso alla 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

qui rido ioNel cast del film, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema in coproduzione con Tornasol, Toni Servillo nel ruolo di Eduardo Scarpetta,

Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon con Gianfelice Imparato e Iaia Forte.

Qui rido io, che sarà nelle sale dal 9 settembre, è un ritratto del grande attore e commediografo napoletano Eduardo Scarpetta.

Agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque, splendono i teatri e il cinematografo.

Il grande attore comico Eduardo Scarpetta è il re del botteghino.

Il successo lo ha reso un uomo ricchissimo: di umili origini, si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella.

Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita anche tutto il suo complesso nucleo familiare,

composto da mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo.

Al culmine del successo Scarpetta si concede quello che si rivelerà un pericoloso azzardo.

Decide di realizzare la parodia de La figlia di Iorio, tragedia del più grande poeta italiano del tempo, Gabriele D’Annunzio.

La sera del debutto in teatro si scatena un putiferio: la commedia viene interrotta tra urla, fischi e improperi sollevati dai poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo

e Scarpetta finisce con l’essere denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio.

Inizia, così, la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia.

Gli anni del processo saranno logoranti per lui e per tutta la famiglia tanto che il delicato equilibrio che la teneva insieme pare sul punto di dissolversi.

Tutto nella vita di Scarpetta sembra andare in frantumi, ma con un numero da grande attore saprà sfidare il destino che lo voleva perduto e vincerà la sua ultima partita.

Qui rido io racconta di Scarpetta e della sua tribù teatrale.

 

“Figli del sole” (Khorshid) di Majid Majidi nelle sale a settembre

“Figli del sole” (Khorshid) di Majid Majidi è in arrivo nelle sale italiane dal 2 settembre 2021 distribuito da Europictures.

Il candidato al Premio Oscar® Majid Majidi, già in nomination per “I ragazzi del paradiso”,

torna dietro la macchina da presa per raccontare una nuova ed emozionante storia di bambini.

“Sono sempre entusiasta del sorprendente mondo dei bambini”

spiega il regista Majid Majidi

“Come regista, sono autenticamente attratto dai giovani, sono la mia ispirazione:

la loro passione, originalità, immaginazione e la libertà, che gli permette di imbarcarsi nelle loro avventure.

Non volevo fare una polemica seria sul lavoro minorile.

Volevo fare un film divertente, energico, gioioso, pieno di avventura e coraggio, che mostrasse quanto siano capaci, pieni di risorse e resilienti questi bambini.

Per affrontare temi cupi come il lavoro minorile, serve empatia e umorismo, per questo ho deciso di creare un’avventura pericolosa alla ricerca di un tesoro.

La parola “tesoro” emoziona tutti e significa qualcosa di diverso per tutti, perché è una speranza inaspettata di trovare qualcosa di speciale, di magico”.

Il dodicenne Ali e i suoi tre amici lavorano sodo per sopravvivere e sostenere le proprie famiglie, tra lavoretti in garage e piccoli reati.

Con un colpo di scena quasi miracoloso, ad Ali viene affidata la responsabilità di recuperare un tesoro nascosto sottoterra.

Il giovane quindi recluta la sua banda, ma per ottenere l’accesso al tunnel i bambini dovranno prima iscriversi alla Sun School,

un istituto di beneficenza volto a formare ragazzi di strada e bambini lavoratori, situato vicino al tesoro nascosto.

Un film acclamato dalla critica internazionale, che parla di amicizia e avventura, speranza e voglia di riscatto, affrontando tematiche di grande attualità.

iansante ward pedicini

 Christian Iansante e Giorgio Borghetti al premio Voci tra le Onde Premio De Angelis

Christian Iansante e Giorgio Borghetti al premio Voci tra le Onde Premio De Angelis.

iansante pannofinoGiunge alla sua seconda edizione Voci tra le Onde Premio De Angelis il premio ideato da Eleonora De Angelis doppiatrice italiana di Jennifer Aniston, Cameron Diaz, Halle Berry e Eva Green.

I De Angelis sono una celebre famiglia di doppiatori: Gualtiero, capostipite della famiglia, era il doppiatore di Cary Grant, James Stewart, Dean Martin,

mentre Manlio é stato Roy Scheider, Gene Wilder, Bill Murray, Malcolm McDowell.

Vittorio De Angelis, scomparso nel 2015 a 52 ann,i è stato la voce di Ethan Hawke, Val Kilmer e Matt LeBlanc nella serie “Friends”.

Al Teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo, Olbia, si è svolto il gala, condotto da Francesco Pannofino, per assegnare i premi pe  il doppiaggio, la musica e la cultura regionale.

Notevole il parterre con ospiti d’eccezione come Luca Ward, Emanuela Rossi, Domitilla D’Amico, Giorgio Borghetti, Roberto Pedicini, Christian Iansante, Veronica Puccio, Francesco Bulckaen,

Gianluigi Lisai (lo scrittore che riceverà il Premio Gualtiero De Angelis per la cultura sarda) ed i doppiatori della serie cult “Friends” Simone Mori, Barbara De Bortoli, Massimo De Ambrosis,

Rossella Acerbo, ed , ovviamente,  Eleonora De Angelis.

La giuria Voci tra le Onde Premio De Angelis, coordinata dalla presidente del Premio, Eleonora De Angelis che ha presentato anche la serata,

é composta da Serafino Murri (critico cinematografico, docente e dialoghista per il doppiaggio.) e Massimiliano Torsani (CEO di VixVocal Srl.)

Il format della manifestazione nasce a Porto Rotondo non per caso:

nei primi anni Ottanta, un gruppo di celebri doppiatori

(tra cui Ferruccio Amendola, Pino Locchi e Manlio De Angelis)

ha deciso di stabilirsi in Sardegna, acquistando degli appartamenti sulle carte progettuali di un residence a Porto Rotondo, “Rotondo Residence”.

come un gatto

“Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto” al cinema

Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, il film con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, arriverà nelle sale il 26 agosto.

come un gattoCome un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto”  è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video

Dopo il successo  di “Come un gatto in tangenziale” che ha anche conquistato ben tre vittorie alla settantatreesima edizione dei Nastri d’argento

nelle categorie Miglior commedia, Miglior attrice in un film commedia e Miglior attore in un film commedia, Antonio Albanese e Paola Cortellesi  sono ora pronti per tornare a rivestir i panni di Giovanni e Monica.

Nel cast, tornano Sonia Bergamasco e Claudio Amendola e si aggiungono Luca Argentero e Sarah Felberbaum.

La sceneggiatura è firmata da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi e Riccardo Milani.

La fotografia è di Saverio Guarna, la scenografia di Maurizia Narducci, i costumi di Alberto Moretti, il montaggio di Patrizia Ceresani e Francesco Renda.

Il film sarà distribuito in Italia e nel mondo da Vision Distribution.

 “Tante cose sono più importanti di un film, anche se in certi momenti poche cose possono diventare importanti quanto un film. – dichiara il regista Riccardo Milani-  Gatto torna al cinema e io sono felice quanto lui e quanto il suo pubblico che lo aspettava”.

Con l’uscita di Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto il 26 agosto, – dice  Massimiliano Orfei, Amministratore Delegato di Vision Distribution,-

il grande cinema popolare italiano si prende finalmente una data che è stata sempre appannaggio dei grandi blockbuster hollywoodiani,

in uno dei periodi tradizionalmente più ricchi dell’intera stagione distributiva.

È un’operazione che ha tutti i numeri per cambiare in modo permanente i modelli distributivi e il suo successo

è fondamentale non solo per Vision, per i produttori e per il film, ma per le prospettive di crescita dell’intera industria nazionale.

Il nostro ringraziamento va a Riccardo, Paola e Antonio, a Mario Gianani e alla Wildside, a tutta la straordinaria squadra che ha realizzato il film”.

I protagonisti sono ancora l’intellettuale radical chic Giovanni (Antonio Albanese) che vive nel centro storico di Roma e l’ex cassiera tatuata Monica (Paola Cortellesi), residente in periferia.

Le vicende si svolgono tre anni dopo la fine della storia d’amore tra  i due che come i due avevano previsto ha avuto vita breve, è durata proprio come un gatto in tangenziale.

 

 

 

 

naufragi

“Naufragi” è il film di Chiantini con la Ramazzotti

Naufragi scritto e diretto da  Stefano Chiantini è un film prodotto da World Video Production con Rai Cinema

uscito in streaming da pochi giorni su Apple TV/ iTunes, Google Play, Amazon TVOD, Rakuten, Chili.

naufragiDal 16 luglio 2021 Naufragi sarà su Sky.

Naufragi, scritto e diretto da Stefano Chiantini e interpretato da Micaela Ramazzotti.

Nel cast anche  Mario Sgueglia (Antonio), Marguerite Abouet  (Rokia),  Lorenzo McGovern Zaini (Giuseppe), Mia McGovern Zaini (Anna).

In  Naufragi Maria, Antonio e i due figli sopravvivono a fatica con il solo stipendio dell’uomo. Nonostante le difficoltà, sono uniti e si amano incondizionatamente.

Maria è imprevedibile, fragile mentalmente, ma piena di amore per la sua famiglia.

La morte improvvisa del marito cambia tutto e Maria deve lottare con le sue sole forze per tenere unita la famiglia.

Naufragi è un film sul dolore e sullo smarrimento che ne consegue, ma anche sulla capacità delle persone di ricominciare a vivere nonostante tutto.

«Naufragi –  scrive nelle note di regia Chiantini – è essenzialmente un film sul dolore e sullo smarrimento che ne consegue, sulla resistenza delle persone al dolore e sulla loro capacità di ricominciare a vivere nonostante tutto.

Senza nessuna retorica, nessuna enfasi, ma attraverso un racconto che lavora sulla “sottrazione”, sull’assenza, sul vuoto.

Essenziale, scarno, aspro, ma traboccante di sangue pulsante come solo la vita vera sa essere.

Non mi interessava dare letture e proporre il mio sguardo sul mondo attraverso il linguaggio cinematografico.

Non volevo dare troppe spiegazioni o  raccontare quello che c’è dietro al personaggio».

«Maria è nata storta – dice la Ramazzoti sul suo personaggio – una bambina insieme ai suoi figli, si sente inetta.

Davanti ai grandi problemi, mette la testa sotto il cuscino.

La vediamo scendere nelle pieghe del suo dolore.

Secondo me Maria non è fragile, non cade a tappeto, riesce ad alzarsi.

Dà una speranza forte. La definirei fantasiosa, non fragile».

Un film sul disagio psichico nei rapporti familiari, sul dolore e sullo smarrimento che ne consegue, ma anche sulla capacità delle persone di ricominciare a vivere, nonostante tutto.

 

 

gomorra

“Gomorra – Stagione finale” manca poco all’atteso debutto

Gomorra – Stagione finale manca poco al debutto della serie cult Sky Original prodotto da Cattleya in collaborazione con Beta Film, da un’idea di Roberto Saviano e tratto dal suo omonimo romanzo.

gomorraUna serie Sky Original prodotta da Cattleya, distribuita in più di 190 territori nel mondo

Grandi sorprese in questa nuova stagione svelate, in parte, dal teaser rilasciato in queste ore.

Le immagini del teaser mostrano il ritorno sul set degli ormai storici protagonisti della serie Sky:

Salvatore Esposito nei panni di Genny Savastano, costretto alla latitanza, in un bunker, alla fine della quarta stagione,

Arturo Muselli nei panni di Enzo Sangue Blu e Ivana Lotito in quelli di Azzurra Avitabile, moglie di Genny.

Gomorra – Stagione finale manca poco all’atteso debutto che prevede il grande ritorno di

Marco D’Amore, nuovamente protagonista nel ruolo di Ciro Di Marzio, creduto morto alla fine della terza stagione e

– come svelato sul finale del film L’immortale – clamorosamente tornato in scena in Lettonia.

I nuovi episodi di Gomorra – Stagione finale, girati fra Napoli e Riga, sono scritti dagli head writer Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, che firmano anche il soggetto di serie con Roberto Saviano.

Completano il team di scrittura Gianluca Leoncini e Valerio Cilio.

In regia per i primi 5 episodi di Gomorra – Stagione finale e il nono troviamo  Marco D’Amore mentre gli episodi 6, 7, 8 e 10 sono diretti da Claudio Cupellini, al timone fin dagli esordi della serie.

Lo scontro tra i Levante e Patrizia ha lasciato Napoli in macerie, costringendo Genny a rinunciare al suo sogno di normalità e a tornare in campo.

Genny, braccato dalla polizia, è costretto in un bunker e senza più Azzurra e Pietrino, abbandonati per garantire loro una vita migliore.

Il suo unico alleato è ora ‘O Maestrale, il misterioso boss di Ponticelli. La guerra è imminente e i nemici agguerriti.

Ma arriva una scoperta: Ciro Di Marzio è vivo, in Lettonia.

E per Genny nulla sarà più come prima.

L’attesa per Gomorra – Stagione finale manca poco all’atteso debutto cresce di ora in ora e, considerato come le prime quattro stagioni di Gomorra – La serie  abbiano ricevuto,

in Italia e negli oltre 190 territori in cui è stata distribuita, un’accoglienza entusiastica da parte di pubblico e critica, siamo pronti a scommettere su un nuovo successo per questa serie.

 

 

 

 

allen v farrow

La serie Allen v. Farrow in onda dal 6 luglio su Sky Documentaries

Allen v. Farrow è  la serie che da venerdì 9 luglio alle 21.15 andrà in onda su Sky Documentaries (canali 122 e 402) disponibile anche on demand e in streaming su NOW.

Allen v. Farrow, è prodotta da HBO Documentary Films, Impact Partners e Chicago Media Project, diretto da Kirby Dick ed Amy Ziering

(anche in veste di produttori esecutivi assieme, tra gli altri, ai due producer Jamie Rogers e Amy Herdy),

sta già facendo molto parlare di sé.

Allen v. Farrow la serie divisa in quattro parti che ripercorre l’oscura storia di uno degli scandali più noti di Hollywood: l’accusa di abuso sessuale di Mia Farrow contro Woody Allen che coinvolge Dylan, loro figlia adottiva, il successivo processo per la custodia, la rivelazione della relazione di Allen con un’altra figlia della Farrow, Soon-Yi, con cui poi si sposò.

Secondo alcuni si tratterebbe di un documentario eccessivamente sbilanciato dalla parte di lei, senza considerare in maniera equilibrata anche la versione di lui.

La serie riapre una delle ferite più dolorose nel mondo dello spettacolo, ricostruendo le accuse che la ex compagna e due dei suoi figli hanno mosso al regista, ovvero di aver molestato la piccola Dylan;

Fatti per i quali Allen non fu mai incriminato.

Allen v. Farrow  è stata creata attraverso video amatoriali, documenti legali e interviste esclusive a Mia Farrow, Dylan Farrow, e Ronan Farrow.

Allen v. Farrow esamina anche gli effetti devastanti del trauma su una famiglia ed è una rappresentazione inquietante dello scetticismo e della reazione negativa che può derivare da un’accusa.

La docu-serie Allen v. Farrow è nata con l’intento di raccontare step by step il controverso caso che dagli anni Novanta a oggi ha reso il regista e l’attrice protagonisti di uno degli scontri giudiziari più delicati e disturbanti della storia di Hollywood.

Partendo dalle accuse emerse nel 1992  si arriva fino alle conseguenze hanno comportato sull’intera famiglia quelle accuse e alla battaglia legale per ottenere la custodia dei figli.

Si analizza anche la relazione tra Woody Allen e Soon-Yi, figlia adottiva di Mia Farrow (e dell’ex-marito di lei, André Previn) con cui il regista ha iniziato una relazione nei primi anni Novanta.

Allen e la Farrow si sono separati nel 1992 a seguito della scoperta di lei di alcune foto di nudo dell’allora 21enne Soon-Yi Farrow Previn scattate da Allen, come riportò allora il Los Angeles Times.

Nella sua autobiografia Quel che si perde, la Farrow ha raccontato la sua versione,

quella secondo cui inizialmente lui dichiarò di amare Soon-Yi e di volerla sposare, cambiando poi idea e supplicando la Farrow di sposarlo.

Stando a quanto riporta l’attrice, lui se ne sarebbe andato di casa assieme a Soon-Yi solo dopo il rifiuto di lei ad acconsentire al matrimonio.

In seguito alla separazione, sarebbe stato Allen a citare in giudizio la Farrow

per chiedere la custodia dei figli adottivi Dylan e Moses e del figlio biologico Satchel,

dando il via alla lunghissima battaglia legale che conosciamo.

 

 

piazzolla

Piazzolla, la rivoluzione del tango è il film diretto da Daniel Rosenfeld

Piazzolla, la rivoluzione del tango (Piazzolla, los años del tiburón) è  Il film franco-argentino, campione di incassi in patria diretto da Daniel Rosenfeld.

piazzollaPiazzolla, la rivoluzione del tango è un inedito ed evocativo viaggio nel cuore della vita e la musica di Astor Piazzolla.

Film capace di offrire un ritratto intimo del padre del cosiddetto Nuevo Tango, un genere che incorpora tonalità e sonorità jazz al tango tradizionale, utilizzando dissonanze ed elementi musicali innovativi.

Nell’anno del Centenario della nascita del genio del tango, per la prima volta vengono aperti al pubblico dal figlio Daniel gli archivi del leggendario bandoneonista:

fotografie, nastri vocali e riprese in super8, che non solo rafforzano la dimensione pubblica e il contributo al mondo della musica, ma che fanno luce sull’intimità dell’artista.

Il regista Daniel Rosenfeld in Piazzolla, la rivoluzione del tango riesce così a comporre un ipnotico ritratto di Piazzolla: l’infanzia a Manhattan con il padre Nonino (da qui la celebre “Adios Nonino”);

gli inizi di carriera con i più grandi musicisti di tango dell’epoca; la passione per la caccia agli squali;

il nuevo tango, mix originale di tango e jazz; l’iniziale rifiuto dei tradizionalisti e della critica musicale;

la famiglia; i misteri dell’atto creativo.

“Diversi anni fa, dopo l’uscita del mio film Saluzzi presentato al Festival di Berlino, ho ricevuto un invito inaspettato da qualcuno che lo aveva visto. Era Daniel Piazzolla, il figlio di Astor.

Mi ha invitato a cena e quella sera ha detto: ‘Come mai nessuno ha realizzato un documentario di qualità su mio padre?

Inoltre, la sua vita ha seguito ‘la struttura perfetta per un film’, è andato a pescare gli squali per tre mesi, ha composto per quattro mesi e ha girato il resto del tempo’.

Sono passati alcuni anni da quella cena con il figlio di Astor ma le sue parole continuavano a risuonare in me.

Ancora adesso, mentre scrivo immagino Piazzolla alle prese con gli squali, mi sembra di sentire anche la sua musica, la sua ‘tanguedía’ che penetra nel cuore, ed è stato proprio questo il mio primo contatto con lui quando da giovane suonavo il pianoforte.

Ero un bambino pianista e mi piaceva suonare ‘La mort de l’ange’ o ‘Adios Nonino’.

In fondo, credo che la malinconia abbia una sorta di origine segreta che risale all’infanzia e si manifesta in un certo momento della vita.

Per me quel momento è stato bandonéon di Piazzolla.

Ma non volevo fare semplicemente ‘un film sulla vita o la musica di Piazzolla’,

anche perché credo sia impossibile condensare in 90 minuti tutta la sua vita e la sua musica.

Piuttosto, mi sono voluto concentrare sui principali eventi biografici e musicali. Ma non in modo ‘anonimo’, con uno sguardo esterno.

Ho cercato di creare una narrazione ‘sensoriale’, capace di offrire allo spettatore un’esperienza evocativa, grazie anche all’accesso ad uno straordinario materiale inedito,

come la voce di Astor Piazzolla che racconta i suoi ricordi e le sue avventure, registrata da sua figlia Diana”.

Il film ha fatto la sua premier al Festival IDFA di Amsterdam, e ha vinto tra gli altri il Premio Sur

(gli Oscar argentini) e il Premio Cóndor de Plata come Miglior Documentario.

 “Gli ammiratori di Astor non resteranno delusi di Piazzolla, la rivoluzione del tango:

godranno della sua musica e ascolteranno dalla sua stessa voce i pensieri che hanno generato la rivoluzione.

Per chi invece ancora non conosce Piazzolla, il film sarà un ottimo strumento per avvicinarsi all’uomo che, combinando i generi, ha cambiato per sempre la storia del tango.”  da il Clarin 

school of mafia

School of mafia la black comedy di Alessandro Pondi

School of mafia è una black-comedy macchiettistica tra western, fumetto e stereotipi, diretta da  Alessandro Pondi e in sala dal 24 giugno con 01 distribution.

school of mafiaA New York Tony Masseria (Michele Ragno), Joe Cavallo (Guglielmo Poggi) e Nick Di Maggio (Giuseppe Maggio) sono tre ragazzi come tanti altri con sogni, aspirazioni e progetti per la propria vita:

Nick è un chitarrista che sta per entrare nel talent show più famoso d’America, Joe un cadetto dell’accademia di polizia e Tony un insegnante di danza dalla sessualità incerta e con ambizioni da coreografo.

Ma c’è un’altra cosa che accomuna questi ragazzi: sono tutti e tre figli di mafiosi.

School of mafia è una black comedy ambientata ai giorni nostri – dice il regista Pondi – ma sospesi nel tempo – a cavallo tra New York e la Sicilia, con dei personaggi sui generis.

Sono partito da un paradosso: cosa succederebbe se tre spietati boss mafiosi si ritrovassero a dover lasciare il loro impero nelle mani dei loro tre figli,

che non vogliono avere nulla a che fare con la mafia, ma vogliono semplicemente vivere la loro vita in piena libertà?

Il presupposto mi ha divertito e mi sono posto subito un’altra domanda: i tre figli, cosa sarebbero

disposti a fare pur di perseguire i loro sogni?

School of mafia è una storia di padri & figli, è una storia di libertà. È un romanzo di formazione che

gioca in modo ironico e disincantato con gli stilemi dei Mafia Movies, con una comicità

politicamente scorretta che, come Terapia e pallottole e I Soprano, ha come obbiettivo i classici del

genere. Ma soprattutto è una storia di gioventù e ribellione, in quell’età della vita in cui ti sembra

che tutto ciò che ha fatto chi ti ha preceduto sia sbagliato. A cominciare da tuo padre, soprattutto

se è un boss mafioso.

I tre sfortunati padri dei ragazzi sono: Emilio Solfrizzi (Donato Cavallo), Fabrizio Ferracane (Primo Di Maggio) e Paolo Calabresi (Vito Masseria).

Nel cast  di School of mafia anche Maurizio Lombardi (Salvo Svizzero), Giulia Petrungaro (Rosalia), Giulio Corso (Tano Beddafazza), Mario Pupella (Mimmo Panebianco), Tony Sperandeo (Frankie Ghost), Monica Vallerini (Anchor Woman), Gianfranco Gallo (Don Masino Mazzarò) e la partecipazione di Paola Minaccioni (Carmela).

Quando era ragazzo vedevo i mafiosi entrare al cinema senza pagare, ma solo salutando chi era alla cassa con un semplice: buonasera.  – dice Frassica Facevo anche io lo stesso, ma sempre avendo paura che, prima o poi, qualcuno mi scoprisse.

una folle passione

“Una folle passione” con Bradley Cooper con la voce di Iansante su Canale 5

“Una folle passione”, è il dramma romantico del 2014 diretto da Susanne Bier, ispirato al romanzo Serena dello scrittore Ron Rash con Jennifer Lawrence e Bradley Cooper va in onda  su Canale 5.

La voce di Bradley Cooper è quella di Christian Iansante.

 “Quando ho letto lo script “Una folle passione” per la prima volta – dice a regista  Bier – mi hanno colpito molto due aspetti in particolare: il campo di disboscamento, con tutti questi alberi imponenti e maestosi, e la presenza di una donna in un mondo prettamente maschile, dimensione affascinante nella quale anche io sono riuscita a identificarmi. Prendi un qualunque set. Troverai il 10% di donne e il 90% di uomini. In qualche modo, Serena vive in un mondo simile al mio e viceversa. Questo è un aspetto molto interessante. Mi piace poter raccontare una storia che trasmette un messaggio al pubblico contemporaneo.”

Nel 1929 George Pemberton e la giovane moglie Serena si trasferiscono da Boston nelle montagne del North Carolina per dedicarsi al commercio di legname.

In breve tempo costruiscono un piccolo impero e Serena dimostra di essere al pari del marito: nessuno può mettere un freno alle loro ambizioni.

Serena resta incinta ma perde il bambino che aspetta scoprendo di non poterne avere altri;

da questo episodio il suo amore per George diventa ossessivo e letale

a tal punto da decidere di uccidere Rachel, la giovane donna con cui George ha avuto un figlio prima del matrimonio, e di regolare a modo suo i conti in famiglia.

Dopo Il lato positivo – Silver Linings Playbook torna la coppia Cooper Lawrence e pare sia stata proprio l’attrice a fare il nome del collega e ad inviargli  una copia  del copione di “Una folle passione”

“Una folle passione” è stato scritto da Christopher Kyle, che condivide lo stesso nome del cecchino militare americano Chris Kyle interpretato da Bradley Cooper in American Sniper (2014).

Il cast di “Una folle passione” è formato da persone di nazionalità  inglese, irlandese, gallese, scozzese, polacca, rumena, olandese, danese, ceca e svedese.

Le musiche originali del film sono del compositore svedese Johan Söderqvist