“La casa degli oggetti” diretto da Jorge Dorado con Alvaro Morte doppiato da Andrea Lavagnino in onda su Sky e su Now

la casa degli oggetti

QuiLa casa degli oggetti è il film diretto da Jorge Dorado, in onda su Sky e in streaming su Now.

Nel cast de La casa degli oggetti ci sono:

Alvaro Morte, Marìa Eugenia Suárez e Verónica Echegui, Andy Gorostiaga, Daniel Aráoz, Selva Alemán, Zorion Egileor (Andrés).

la casa degli oggettiAndrea Lavagnino è il doppiatore italiano di Alvaro Morte che nel film è il protagonista Mario.

Mario lavora come ufficiale di polizia municipale in un grande magazzino di oggetti smarriti dove custodisce ogni tipo di ritrovamento che nei decenni si è accumulato.

Da quando ha deciso di allontanarsi il più possibile dalle persone, Mario dedica tutto il suo tempo libero a cercare di capire a chi appartenessero gli oggetti

per restituire ai legittimi proprietari quelli che reputa frammenti perduti delle loro vite.

Solo Helena una giovane poliziotta che visita spesso il magazzino, è riuscita leggermente a penetrare la sua corazza.

Un giorno, al magazzino, arriva una valigia recuperata dal fondo di un fiume. Al suo interno trova vestiti da neonato insieme a resti umani.

Ancora una volta, Mario decide di indagare da solo e, seguendo le tracce della valigia, arriva a Sara (China Suarez),

una giovane intrappolata fin da bambina in un’organizzazione di traffico di esseri umani, una rete criminale che tratta le persone come se fossero oggetti…

 

Il regista sul film dichiara:

La casa degli oggetti è un thriller il cui protagonista è un uomo comune, amante dei film di Humphrey Bogart e dei romanzi polizieschi”

La casa degli oggetti, invece, mi offre l’opportunità di andare oltre il film di genere, con questo uomo comune il cui percorso segue gli angoli più oscuri dell’anima umana,

con un approccio sia fisico che emotivo.

Il film è una storia poliziesca, ma è anche una storia d’amore e redenzione.

È un’avventura che diventa pian piano un gioco di specchi e che farà riflettere gli spettatori su un tema sempre attuale: trattare una persona come un oggetto.

È un thriller emotivo con un sottotesto di paura e solitudine ma anche di bisogno d’amore.

Il messaggio che vorrei trasmettere da questa storia oscura è il seguente:

 non è mai troppo tardi per trovare la felicità e liberarsi dagli altri.

Il mio obiettivo è stato fare un film commerciale che si impegnava anche a sensibilizzare il pubblico su questo tema.

 Un film che toccava la coscienza degli spettatori, anche se solo per un’ora e mezza”.

 

Sul suo personaggio Alvaro Morte dichiara:

“È un ragazzo molto egocentrico, che lavora in questo ufficio oggetti smarriti, che vuole sistemare.

Mario è ossessionato dall’aggiustare le cose, riportandole nei suoi sogni, perché capisce che c’è una connessione emotiva con quegli oggetti.

Gli riesce più facile relazionarsi con gli oggetti che con le altre persone”.

All’improvviso gli cade tra le mani questa valigia con alcuni resti decomposti.

E quando la polizia si rifiuta di indagare, lui comincia una indagine da solo.

Quindi incontra tutta una rete di persone che rendono le persone oggetti.

E finisce per diventare una persona a metà tra l’eroe e l’antieroe, che va avanti.

 C’è una cosa che mi piace davvero ed è che, essendo solo nella vita, ha un carattere come un personaggio dei film western: è lui contro tutti.

Perché capisce che, anche se è solo, il mondo è brutto e deve cercare di migliorarlo”.

 

È il primo che si rompe e non riesce a rimettersi in sesto. Né riesce a fuggire da quella prigione psicologica che si è costruito.

Ecco perché penso che il film parli anche della liberazione, non solo delle persone detenute contro la loro volontà, ma delle prigioni che noi stessi creiamo“.